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ALTA PUSTERIA: UNA FINESTRA SULLE TRE CIME

Una finestra sulle Tre Cime ci apre gli occhi sui paesaggi incantati dell’Alta Pusteria, un piccolo Canada a pochi passi dall’Austria. Un mix perfetto di montagna, sport all’aria aperta, tradizioni e buona cucina.

IMPRESSIONI: UN CANADA IN MINIATURA AL CONFINE CON L’AUSTRIA

Qualche giorno fa ho avuto modo di tornare, dopo diversi anni, nella spettacolare cornice delle Tre Cime di Lavaredo (Lavaredo Drei Zinnen) e qui ho riscoperto la vera essenza di montagna in tutte le sue sfaccettature. Lasciare queste vette coperte da un’impenetrabile coltre bianca e ritrovarle fra fiori e verdi pascoli è stata davvero una bella sensazione… E’ stato un po’ come lasciare un albero fiorito e ritrovarlo carico di frutta profumata.

La mia avventura è iniziata da San Candido (Innichen), BZ, la base ideale dalla quale poter partire alla scoperta dell’Alta Pusteria, e senza esitazione mi sono diretta verso le Tre Cime di Lavaredo, al confine con la Provincia di Belluno. Per arrivarci si devono seguire le indicazioni per Misurina e da qui quelle per il Rifugio Auronzo, da dove si diramano i sentieri panoramici che conducono sino agli altri due Rifugi che guardano le Tre Cime: il Rifugio Lavaredo e il Rifugio Locatelli.

michy+cime

La strada che mi conduce al Rifugio Auronzo è tutta un intervallarsi di verdi foreste interrotte solo da qualche lago e presto mi sento come catapultata in un Canada in miniatura. Non appena arrivata al primo rifugio già mi accorgo che ha inizio lo spettacolo: davanti a me si stagliano i tre colossi e subito sembra mancarmi il fiato, ma non credo sia l’altitudine…
Nonostante qualcuno mi avesse ragguagliato che le cime, anzichè tre, si fossero ridotte a due a causa di una frana, io noto distintamente la tripletta stagliarsi davanti a me magnifica, silenziosa, immortale. La più alta sembra addirittura solleticare il cielo dall’alto dei suoi quasi 3000 metri. Un’aria quasi surreale sembra avvolgere tutte e le nuvole solleticano questo trittico che la natura ha disegnato. Inizia quindi il mio giro che ruota intorno alle tre cime, saltando da un rifugio all’altro, come a bordo di una magnifica giosta, sempre con gli occhi puntati all’insù, sebbene ogni tanto mi perda fra i fiori di montagna che timidamente fanno capolino dalla roccia. Anche i fiori qui sanno quasi di miracolo. Ore e ore di cammino quindi per rifarsi gli occhi e rigenerarsi in una cornice dal sapore di montagna fra un panorama e l’altro, grotte, chiesette, laghi e pendii innevati. “E quando pensi che sia finita, è proprio allora che comincia la salita!”

chiesa

La chiesetta di Madonna della Croda

INCONTRI: GENTE DI MONTAGNA

“Guten Tag”, “buongiorno”! Al mattino in Alta Pusteria ci si saluta così. Eh già, qui sarà pur sempre Italia, ma l’influenza austriaca si fa proprio sentire e questo è solo uno dei tanti “sintomi”.
Anche se un po’ sfuggenti gli altoatesini sono dei maghi dell’accoglienza e da loro dovremmo imparare tanto. Le strutture sono tutte o quasi di ottimo livello e sempre attrezzate per garantire il massimo comfort. L’atmosfera qui profuma di casa, legno e calore, anche d’estate. Per non parlare della cucina, qui gli altoatesini sono davvero dei maestri, basti pensare a strudel, formaggi, canederli e gulash ed è amore a prima vista.

Tutto questo senza contare che gli altoatesini hanno la montagna nel cuore ed è proprio questo che li rende speciali e gli assicura una marcia in più. Il loro segreto? Non è stato troppo difficile scoprirlo. Innazitutto ho capito che il loro mantra è: “rifuggiamo la noia” e loro in questo sono dei veri professionisti: d’estate come d’inverno infatti si rigenerano e si reinventano. Da maestri di sci a maestri di mountain bike, passando per il trekking e la fotografia. Insomma veri e propri trasformisti.

CUCINA: UN PASTO DA IMPERATORE

I canederli si sa, sono il piatto forte da queste parti e, nonostante non siano propriamente un piatto fresco, non si disdegnano neanche d’estate. Io per esempio, per non sbagliare, ho assaggiato una tripletta di canederli speck, formaggio e spinaci del ristorante dell’Helmhotel (www.helmhotel.com), che offre una delle cucine tradizionali migliori di tutta la zona di San Candido in uno stile altrettanto tradizionale, pelli, legno, caminetti e simpatici camerieri agghindati in abiti altoatesini.

image_1Ma un avvertimento: non lasciate l’Alta Pusteria senza aver prima provato la “pappa dell’Imperatore”: il Keiserschmarrn (dal tedesco Kaiser, “Imperatore” e Schmarrn, “Frittata dolce”), tanto difficile da pronunciare, almeno per i neofiti di tedesco, quanto impossibile da dimenticare. Praticamente una crêpe spessa e maltagliata accompagnata da zucchero a velo e marmellata, preferibilmente di mirtilli. Un dolce sostanzioso che si serve caldo e quasi si scioglie in bocca. Prepararlo è semplice: si unge una padella con del burro e qui si versa anche la pastella per le crêpe. Si fa dorare bene la “frittata” in padella, poi si gira e si taglia grossolanamente con una paletta proprio mentre cuoce. Infine si spadella, si spolvera di zucchero a velo e si serve accompagnata da una buona marmellata di frutti di bosco. Provare per credere!

GUIDA ALL’USO: ADVENTURE OUTDOOR FEST

fiore+cime

Se siete come me, se amate la natura e le emozioni forti, a San Candido dovete venire in occasione dell’Adventure Outdoor Fest (www.adventureoutdoorfest.com), un evento unico a livello italiano, rivolto a tutti gli appassionati di action sports e natura. L’Adventure Outdoor Fest si svolge nel periodo estivo ed è  giunto quest’anno alla sua seconda edizione. Le attività organizzate dal Festival spaziano dallo yoga alla fotografia, dalla mountain bike al climbing, passando per proiezioni di documentari, nella raccolta piazzetta di S.Michele, che ogni sera animano la tranquilla realtà del centro di S.Candido.

Se vi state chiedendo come arrivare a Innichen comunque, ricordate di mettere in conto qualche ora, del resto siamo quasi al confine con l’Austria.
Le scelte pertanto sono due o in autostrada fino a Bressanone e poi da qui proseguendo lungo la SS49 oppure per i più romantici o per chi voglia rilassarsi durante il viaggio, l’opzione treno che conduce proprio a S.Candido centro (sempre con cambio a Fortezza o Franzensfeste, BZ).
Se avete dubbi su dove dormire invece, non avete tutti i torti. Sono decine e decine le strutture di ottimo livello disseminate per il centro e per i dintorni di questa pittoresca realtà di montagna. Ma se volete vivere la montagna a 360°, quale soluzione migliore di un rifugio? Considerate ad esempio il Rifugio Locatelli, che offre fino a 24 posti letto in un dormitorio comune e che gode della vista migliore sulle Tre Cime.

 

IN VALIGIA: UNA MOUNTAIN BIKE (SE CI ENTRA)

Helm Benni

Volete far sgranchire freni e catene alle vostre mountain bike? Allora la cosa più saggia da farsi è portarle con voi. Niente paura c’è Arno della Bikeschool di S.Candido (www.bikeschool.eu), abilissimo e paziente istruttore di Mountain Bike, che farà di tutto per farvi vivere emozioni mozzafiato a bordo di due ruote (rigorosamente ammortizzate) dai 2700 del Monte Elmo ai 1400 metri del fondo valle. Badate bene che, come mi ha fatto notare Arno: “Non si tratta di downhill, piuttosto di una discesa in mountain bike a livello avanzato”… Mmmmh, io ancora ho i miei dubbi, ma il divertimento, comunque lo si chiami, è comunque assicurato e l’Alta Pusteria con i suoi percorsi fra boschi, torrenti e prati, vi ripagherà di tutti gli sforzi fatti.
Spero che non incontriate cattivo tempo come me (ragion per cui non sono neanche riuscita ad estrarre la macchina fotografica). Un bel K-way in realtà in questi casi sembra proprio essere il miglior compagno di viaggio. Infatti, come sosteneva il mio professore di Filosofia del Diritto: “Non esiste cattivo tempo, esiste cattivo equipaggiamento”. Questa sì che è filosofia!

 

LIBRI E FILM: L’IMPORTANTE E’ CHE SIA ESTREMO

Considerate che l’Adventure Outdoor Fest di S.Candido offre la possibilità di assistere alla proiezione di decine di film e documentari dedicati agli sport outdoor più estremi e alla montagna più selvaggia. A voi scegliere il vostro preferito. S.Candido vi aspetta.

Mentre la lettura qui si sposa soprattutto con la storia. Sono decine e decine le testimonianze storiche o i saggi dedicati alle Tre Cime di Lavaredo e al sanguinoso scenario di guerra che queste montagne hanno ospitato nel ’15-’18. Ancora oggi peraltro sono molte le gallerie e i nascondigli fra la roccia, allora teatri di guerra, oggi veri e propri palcoscenici sulle vette circostanti.

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