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MODENA: FRA PORTICI E PROSCIUTTO

Un breve assaggio di uno dei centri storici più belli dell’Emilia: Modena. Una passeggiata sotto i portici riscoprendo il piacere di stare insieme magari davanti ad un buon piatto di gnocchi fritti e prosciutto accompagnati da un buon Lambrusco il tutto presso uno dei siti dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.

IMPRESSIONI: LA PIOGGIA NON CI FERMA

E’ un’uggiosa giornata di pioggia. Di quella che va e che viene e non sai mai se uscir di casa o barricarti dentro per un’intera giornata. Nel dubbio, io sono sempre per uscire, soprattutto se poi c’è da scoprire un luogo a me sconosciuto. IMG_9786

Oggi sono nella città di Modena, dove sembra proprio che la pioggia sia di casa… Ma i modenesi non si sono risparmiati e hanno trovato un utile espediente: i portici. Una piacevole scoperta che mi riporta alla mente anche altre città dell’Emilia Romagna, prima fra tutte Bologna.
Il nostro percorso all’interno del centro storico parte dal Palazzo Ducale, che ospita l’Accademia Militare dell’Esercito e dell’Arma dei Carabinieri, fino alla Piazza Grande. Le macchine sembrano cedere il posto alle biciclette e la passeggiata si fa ancora più piacevole! Non appena la piazza si svela si capisce subito perchè sia stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Da ogni lato opere di prestigio storico degne di una grande città, ma che allo stesso tempo non fanno perdere la dimensione della cittadina. Il Duomo (capolavoro in marmo in stile romanico) e la torre campanaria da un lato, il Palazzo comunale dall’altro, il tutto condito con qualche portico e i ciottoli che mettono alla prova quelli che scelgono i pedali.

IMG_9835La torre in stile gotico, detta la Ghirlandina, è quella che forse in assoluto colpisce maggiormente la mia attenzione e probabilmente ho l’occhio lungo perchè è proprio questa il simbolo di Modena. Simbolo d’eleganza, nonché di rivalità con Bologna, tanto che i modenesi sono intervenuti in più momenti storici per innalzarla rispetto alla prima costruzione del 1179 e sfidare le torri bolognesi.
Finisce qui il mio giro di ricognizione storico-culturale di Modena ma un dubbio mi assale ancora, chissà se sarà scomparsa del tutto la rivalità che divideva la città estense da quella del capoluogo emiliano… Ai modenesi l’ardua sentenza!

 

INCONTRI: GRANDI AMICHE

Il bello di avere amiche sparse per l’Italia e per il mondo è che quando vai a trovarle hai la scusa per viaggiare, scoprire e sognare con loro. E poi diciamocela tutta, visitare una città o una regione con una persona locale è sempre tutta un’altra cosa, perchè se ne scopre subito l’anima, mentre da soli si fa sempre un po’ fatica.
IMG_9815Qui devo spendere pertanto qualche parola sulle mie amiche, persone speciali e rare, quelle che ci sono sempre e comunque e sono sempre pronte a divertirsi e a farti divertire. Loro sono Sara, Valentina, Clotilde e un’altra Valentina. E’ Clotilde l’autoctona ed è per lei che siamo qui… Loro sono tutte Donnavventura, ma con un paio di loro non abbiamo neanche mai viaggiato assieme. Come con le altre Donnavventura a unirci c’è una complicità e una condivisione senza precedenti e sono diventate un po’ tutte quelle sorelle che non ho mai avuto. Con Clotilde, che ci ha ospitato con la solita simpatia che la contraddistingue, condivido molte cose oltre all’esperienza di Donnavventura e alla laurea in Giurisprudenza.
Le altre non sono da meno: 1000 passioni in comune, fra le quali non poteva mancare il viaggio ovviamente e lo shopping!
Inutile dirvi che il giro nel centro di Modena è finito a suon di acquisti e non sono mancati i negozietti in cui dar libero sfogo alla nostra voglia di “sfruttare” la scusa dei saldi …

 

CUCINA: PROSCIUTTO E DINTORNI

IMG_9839Tortellini, passatelli, parmigiano reggiano, zampone, vi dicono nulla? Ecco qui vogliono dire tutto.
La cucina modenese è un vero e proprio paradiso gastronomico nel quale perdersi dall’antipasto al dessert.
Parliamo degli antipasti. Io sono una vera e proprio fan dello gnocco fritto, soprattutto se accompagnato dal Prosciutto di Modena e magari da un bicchiere di Lambrusco. Inutile dire che qua ho trovato pane per i miei denti, anzi gnocco fritto per i miei denti. Peccato solo per le calorie e la linea, soprattutto ora che stiamo per lanciarci verso la fatidica prova costume. Con lo gnocco fritto infatti comunque la si metta si deve pensare di avere a che fare con lo strutto. Il ridere è che se lo strutto viene messo nell’impasto si frigge lo stesso nell’olio, ma se nell’impasto si mette l’olio, si deve friggere poi nello strutto; allora non c’è scampo!
Lo gnocco fritto in realtà mi ricorda un “compaesano”, il famoso coccolo, che troneggia fra gli antipasti fiorentini e che viene servito sempre con prosciutto, con l’aggiunta di stracchino. Un’altra libidine… Ma questa è un’altra storia! Altrove, sempre in Toscana si chiamano anche donzelle, insomma chiamateli come volete ma sempre di pasta fritta di tratta!

 

GUIDA ALL’USO: TRENO NO

Mettete pure in conto che se volete venire a Modena per un weekend e non volete perdervi la cucina tradizionale, dovete essere in perfetta forma fisica, anzi meglio se sottopeso, perchè qui metterete su almeno un chiletto o due! Stiamo parlando del cuore dell’Emilia e il mangiar bene è quasi uno stile di vita.
Per quanto riguarda i trasporti devo ammettere che ho trovato Modena scollegata a livello di rete ferroviaria, l’alta velocità infatti qui sfreccia solo di passaggio come un miraggio, fortuna che a Modena si trova un’uscita dell’A1 e che dista solo 45 min da Bologna e poco meno da Reggio Emilia.

IN VALIGIA: UN OMBRELLO

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Come già anticipato, pare che la pioggia sia di casa a Modena, così fedele alla sua città che non manca spesso di farvi visita. Pertanto quando anche voi vi farete visita, sappiate che potreste facilmente incontrarla. La prima regola quindi è non dimenticare mai un ombrellino, del resto non vorrete mica affidarvi solo e soltanto ai portici?

 
 

LIBRI E FILM: MODENA E PANINI

Se volete saperne di più a proposito di Modena e di uno dei personaggi che ha gravitato intorno a questa bella città, conviene leggere il libro, appena uscito peraltro, di Beppe Savergnini, edito da Rizzoli. Questo volume racconta la storia di Umberto Panini, proprio quello delle celebri figurine, simbolo di un’intera era italiana e sinonimo di divertimento semplice, di famiglia e condivisione. Il titolo, manco a farlo apposta è “La vita è un viaggio”… Come dargli torto?