#traveloveralps nel cuore delle Alpi Carniche, a pochi chilometri dal confine con l’Austria, troviamo Sappada, località sciistica che in questi giorni ha ospitato: sole, neve e il Dolomiti Winter Fest.
L’abbiamo cercata per tutto l’inverno col progetto #traveloveralps, andando in avanscoperta a bordo della nostra Opel Insignia Country Tourer e infine abbiamo trovato la neve nel bellunese. È caduta proprio il giorno prima del nostro arrivo e ora tutta Sappada (BL) è coperta da un candido mantello di polvere magica, gli alberi sono spolverati quel tanto che basta per creare l’atmosfera di una fiaba invernale e il sole completa il quadro. È bello quando la montagna sa di montagna in questa stagione.
Siamo in una delle valli più belle di tutto l’arco alpino, al confine con l’Austria fra Belluno, a sud-ovest, e Udine a sud-est, benché Sappada si collochi in un’ “isola” linguistica germanofona. Metà veneta e metà friulana, Sappada (Plodn, per i locali) appartiene alla Provincia di Belluno dal 1852 sebbene la comunità faccia da sempre parte dell’Arcidiocesi di Udine.
Bandiera arancione per l’efficienza nel servizio di informazione turistica così come per l’accoglienza e l’ospitalitá e abbracciata da un lussureggiante bosco di conifere, Sappada è un vero e proprio paradiso per gli ice climbers e per gli amanti della montagna in genere, soprattutto per quelli che non amano mete troppo affollate e modaiole come la vicina Cortina, ma non rinunciano al piacere dell’alta quota.
Il centro abitato, 1300 abitanti circa, si sviluppa nella bella vallata spalmato lungo la via principale dove si affacciano negozi e ristoranti tutti denominati Piller qualcosa, “Piller” proprio come il cognome del noto campione olimpionico, col quale sembrano essere tutti mezzi imparentati. Ma il cuore di Sappada si cela piuttosto nella decina di borgate che circondano il nuovo centro abitato che si snoda fra le Blockhaus, le tipiche case in legno, a blocco appunto, risalenti al diciottesimo e diciannovesimo secolo.
Un proverbio sappadino dice: “In der bèlt vennint òla ihrn plòtz.” Nel mondo tutti trovano il loro posto.
E sembra proprio che in molti il loro mondo lo abbiano trovato qui. Come dargli torto?
PASSIONE PER LO SCI
A Sappada si viene principalmente per divertirsi su sci o tavola, grazie alle belle montagne che arrivano a toccare i 2700m (col Monte Peralba). Lo sci di fondo occupa buona parte dell’offerta ma non mancano anche belle piste rosse e blu per lo sci alpino, larghe quanto basta per rendere la discesa perfetta per i principianti. Fanno gola anche i prezzi per accedere al comprensorio sciistico di Sappada: skipass adulto giornaliero a partire da 26 euro in bassa stagione fino a ai 31 in alta. Al di lá dei tariffari comunque, quel che è certo è che, sciare in contesti di così rara bellezza come l’ambiente dolomitico, non ha prezzo. Dimenticavo: la vista più bella? La troviamo a Sappada 2000, che abbiamo sorvolato intercettando peraltro la vela di Marco Milanese.
SCUOLA DI SCI SAPPADA
Per iniziare a sciare, o anche solo per rispolverare la tecnica, ci vuole anche una buona scuola alle spalle. In questo senso, posso garantire che la Scuola di Sci Sappada è sinonimo di esperienza e affidabilità e che i suoi maestri sono grandi appassionati e contagiosi professionisti. Proprio come Fulvio: 36 anni di insegnamento alle spalle e un sorriso come se fosse il primo giorno. E Fulvio è solo uno dei 40 maestri della scuola pronti a mettersi a disposizione per grandi e piccoli, tutti i giorni, poco importa se fuori c’è sole o se nevica… Del resto, chi l’ha detto che fare il maestro di sci vuol dire solo divertimento?
Siamo alla prima edizione di questo festival dedicato agli sport invernali. Dal 12 al 14 febbraio questo appuntamento ha animato il tranquillo centro abitato di Sappada con workshop, attività sportive sin dal primo mattino, film dedicati agli sport invernali e fotografia. Fra le attività protagoniste del weekend: ice climbing, sci, snowboard, telemark, biathlon, speedriding, fat bike, trail running sulla neve, snow yoga, nordic walking, slackline. Ce n’è per tutti.
Il centro di Sappada nasconde piccole borgate antiche dove la tradizione la fa da padrone e dove tutto è a misura d’uomo. Non per questo Sappada manca di offerta gastronomica. Sono tanti i sapori che si incrociano e si mischiano in questa terra di mezzo fra ristoranti caserecci e vere e proprie boutique del gusto “governate” da chef stellati. Se tanta attività quindi fa salire la fame, niente paura; non mancheranno le occasioni di ristoro.
Se poi seguite la fila che si crea spontaneamente davanti all’Azienda Agricola Piller Roner Marta, in via Fontana 1, non vi state sbagliando. La loro latteria presenta un vasto assortimento di salumi, formaggi, jogurt artigianali, da far venir fame anche ai meno golosi. Seguendo i consigli di Marta mi sono lasciata tentare dal formaggio fresco spalmabile, il Saurnschotte, col dragoncello e ancora sono qui a centellinarlo affinché non finisca troppo in fretta!
TRADIZIONE: MASCHERE LIGNEE
Della tradizione delle maschere di legno che animano in Carnevale avevo già parlato a proposito di Fornesighe, sempre nel Bellunese, ma nella Val di Zoldo.
E proprio come a Fornesighe si lavora duramente per realizzare la maschera più bella al fine di contendersi il primo premio, anche a Sappada esiste la “Schnitzar bette” Concorso di intaglio di maschere giá alla sua 19° edizione.
Ma quando e come si festeggia veramente il Carnevale a Sappada?
Le tre domeniche che precedono il Mercoledì delle Ceneri, sono sinonimo di divertimento: l’occasione per dimenticare fatiche e privazioni, gustare dolci delizie e scherzare con i costumi tradizionali.
Il vero protagonista del Carnevale sappadino è il rollate (rollat), una figura maschile travestita dalla testa ai piedi, dunque irriconoscibile, e dall’atteggiamento austero. Il volto è coperto da una maschera in legno appunto, indossa una pelliccia scura di caprone e pantaloni rigati. Credetemi: fa paura! Una curiositá: guardatevi dalle maschere che indossano fazzoletto rosso al collo perché sono coniugati, via libera invece a con quelli che portano un fazzoletto bianco: magari sotto la maschera si nasconde un bel principe azzurro, non si sa mai!