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OLANDA RELOADED

Un incessante ping pong fra le località più belle del North Holland, fra biciclette, mulini, formaggi e un assaggio di tradizioni locali. Un invito a partire e, perché no, forse anche a rimanere, proprio qua a due passi da Amsterdam.

IMPRESSIONI: UN’ESTATE AL FRESCO

“Io vado in Sardegna”, “Io parto per la Spagna”… Tu? “Io in Olanda!” In controtendenza rispetto a chi pensa che l’estate sia fatta solo per il mare, il sole a picco e le feste in spiaggia, io parto per il Nord. Sono diretta alle porte di Amsterdam, per una tre giorni all’insegna del fresco. E anche qui, per uno scherzo del destino, trovo il mare, a Zandvoort. È il mare dei cittadini di Amsterdam, ma l’aria è diversa rispetto a quella cui siamo abituati, “pizzichina” direi, un po’ come quando è appena piovuto.
Un fresco profumo salmastro, portato dal vento, mi avvolge subito e mi fa sentire arrivata.
Neanche il tempo di sistemarsi all’Amsterdam Beach Hotel, che giá mi trovo in sella alla scoperta delle spiagge più cool di questa ventosa costa (per noleggiare una bicicletta optate per il Behind the Beach, http://behindthebeach.nl per qualità delle bici e prezzi ragionevoli, disponibili anche con freni al manubrio).
Siamo a Bloemendal an Zee, chic localitá di mare a soli tre chilometri da Zandvoort, dove i giovani trascorrono spiaggiati pomeriggi fra cocktail, chiacchiere e ampi cuscini. Qualche momento di relax e subito riparto per tornare alla mia base, stavolta peró, piuttosto che scegliere il lungomare, mi immergo nel Parco Nazionale di Zuid-Kennemerland per una pedalata fra dune, cavalli allo stato brado e una vegetazione bassa e irta. Stento ad immaginare che qui una volta si coltivassero pregiate patate, ma devo ricredermi non appena scorgo un rettangolo di terra che si presta ancora alla coltivazione.
Siamo sul lato dei tramonti sul mare, dunque a Zandvoort il vero spettacolo si vive la sera. La spiaggia svuotata fa largo alla luce del sole “ed è subito sera” direbbe qualcuno. Invece no, il tramonto qui d’estate arriva tardi e io me lo godo fino alla stanchezza. Sono le 22.00.

 
 
La mia Olanda non finisce qui ovviamente e, come si suol dire, “The best is yet to come”. Seconda tappa del mio tour, Alkmaar, di cui parlerò a seguire, mentre voglio soffermarmi su quello che per me é in un certo qual modo lo stemma dell’Olanda: i mulini. E qui siamo a Schermer, a metá strada fra Alkmaar e De Rijp. Se in tutta Olanda se ne contano circa 1000, qui ne troviamo almeno tre e altrettanti volgendo lo sguardo verso l’orizzonte. Uno di questi è stato mirabilmente conservato e oggi ospita una piccola casa-museo. Il mulino infatti è completamente visitabile al suo interno, dove si trova la casa del guardiano come era un volta. Saltano subito all’occhio i letti, custoditi quasi in degli armadi. Pare che nel Seicento gli olandesi fossero ossessionati dalla paura di morire e per questo si coricassero mezzi seduti. Questa è bella. A me invece la paura di morire assale fuori, dal momento che le pale girano come delle mozzateste sospinte dal vento!
imageResta da dire che le cittadine che veramente mi hanno colpito di più sono Edam e Volendam e qui potrei scrivere un libro più che un semplice racconto di viaggio! Partendo dalla prima, Edam, la cittadina dell’edammer, il formaggio che la rese nota, e della perfezione. Un borgo tanto pittoresco da sembrare finto, punteggiato da edifici simbolo come il Palazzo della Pesa, il Comune e la Cattedrale… Il tutto riflesso nella bellezza senza fine dei suoi canali. Esclusa la possibilità che si possa soffrire di mal di mare, mi lascio cullare da una piccola imbarcazione che si fa largo lungo i canali incorniciati di  natura verdeggiante, villette curate e romantici ponti cinti da ghirlande di fiori. Con gli occhi pieni di bellezza, scorgo da lontano il mio albergo per la notte il De Fortuna Hotel & Restaurant e subito vorrei che il tempo si fermasse. Un agglomerato di case risalenti al diciassettesimo secolo con affaccio su un giardino fiorito e su un bel canale che sfiora elegantemente il centro di Edam. Non potevo desiderare di meglio… Edam del resto è bella da qualsiasi angolo la si guardi, ma dalla finestrella fiorita dell’albergo di prima mattina è ancora più bella.
È il mio terzo e ultimo giorno in Olanda e il risveglio è consolato dall’aria tersa e pacifica che respiro dalla finestra. Quasi non vorrei partire, ma mi ricredo presto, non appena metto piede a Volendam, mia ultima tappa di quest’avventura olandese. Un gioiellino nascosto affacciato sul mare interno dove le acque placide si incontrano con incantevoli spiaggette di conghiglie e un porticciolo abbellito da belle barche ormeggiate. Peccato solo che la localitá sia diventata un po’ troppo turistica e anche gli abitanti si vestano con costumi tradizionali per compiacere i turisti ma, detto fra noi, ci sta. Qui da non perdere è la bella passeggiata lungomare da nord a sud dove si affacciano peraltro le curate villette vacanziere di calciatori e olandesi benestanti. Non solo, anche il “Doolhof”, il “Labirinto”, nel centro cittadino, vi incaterá, col suo dedalo di viuzze dove affacciano minute case storiche (alcune datate quindicesimo secolo) e bei canali dove le stesse si rispecchiano quasi a sdoppiarsi. Avete ancora del tempo? Prendete il traghetto per l’isolotto di Marken, proprio dirimpetto a Volendam, e arrivate fino al bel faro che lo abbellisce. Se vi siete dimenticati qualcosa di tutti questi villaggi da me raccontati poco male, l’importante è che vi ricordiate che, come si dice da queste parti, “Dio creó il mondo, ma gli olandesi crearono l’Olanda”.

INCONTRI: GUIDE OLD STYLE

imageSiamo a De Rijp, a metá strada fra Alkmaar ed Edam. Un tempo completamente circondato dalle acque, nonché snodo focale per il commercio di aringhe, questo piccolo borgo conta oggi poco più di 4000 abitanti. Ci si finisce quasi per caso, lungo la strada che conduce ad Edam e se ne rimane innamorati. Le case in mattoncini, affacciate su splendidi giardini mirabilmente curati, sembrano dipinte dal miglior pittore impressionista e ti fanno scoprire proprio quell’Olanda d’altri tempi che ti eri immaginato fin da casa.
Jan, la guida di De Rijp, ci aspetta trepidante alle porte dell’ufficio del turismo. Ex controllore di volo, Jan, oggi in pensione, passa il suo tempo entusiasmando i visitatori con la storia dell’antico villaggio. Ci guida, quasi fossimo dei bambini curiosi, rispondendo paziente alle nostre domande. In Olanda molte guide, come Jan, sono un po’ agée, proprio per dare la possibilitá anche ai pensionati di sentirsi utili e condividere la loro conoscenza. Ottima trovata, sarebbe bello che anche da noi fosse così, chissá quante storie avrebbero da raccontare i nostri nonni!

CUCINA: CROCCHETTE E DINTORNI

Se la prova costume non vi spaventa, non avete scuse, dovete assaggiare le Kroketten olandesi: con la carne, col formaggio, con la besciamella. Se ne trovano in mille modi e mille varianti e sono semplicemente buonissime. Geniale il distributore di crocchette calde. Avete capito bene, distributore! Proprio come quello delle merendine, a fianco di bar e fast food, troverete piccole vetrinette contenenti una crocchetta ciascuna. Costo medio 1.50€. Non potrete restare delusi. I distributori infatti mantengono proprio quella temperatura calda al punto giusto. Ne troverete svariati in giro, tanto quanto basta per darvi assuefazione in pochi giorni! Il segreto, forse, sta proprio nel formaggio, il re della gastronomia olandese.

Per gustarlo e scoprirne curiosi segreti folcloristici a questo punto ci spostiamo ad Alkmaar. Questa bella cittadina ospita tutti i venerdì mattina, da aprile a settembre, un vivace e caratteristico mercato, il Kaasmarkt, letteralmente proprio “il mercato del formaggio”. La piazza di Waagplein raccoglie a sé circa 30.000 chili di Gouda Cheese dall’inconfondibile rivestimento arancione e i portatori si danno un gran daffare per trasportarlo alla stanza della pesa, ospitata proprio nello stesso edificio del Museo del Formaggio, in un simpatico andirivieni. Del tradizionale sistema di trasporto se ne trova traccia giá nel 14esimo secolo e resiste ancora al giorno d’oggi raccogliendo flotte di curiosi, o semplici acquirenti, da tutta l’Olanda.
Se passate da queste parti il mercoledì invece, da giugno ad agosto, impostate il navigatore verso Edam. La patria dell’Edammer è una realtá più raccolta e non meno caratteristica situata a soli 30 km da Amsterdam. Anche qui non mancano portatori, stanza della pesa e profumo della tradizione.

GUIDA ALL’USO: A BORDO DI KLM

Volo KLM diretto da Milano o da altre 5 città italiane (Torino, Venezia, Bologna, Firenze e Roma) e in meno di un paio d’ore si è comodamente a Schiphol, Amsterdam. Tariffe a partire da € 99 (http://www.klm.it), andata e ritorno, tasse e supplementi inclusi. KLM inoltre ha integrato l’attività di social networking con il proprio sistema di prenotazione e dà la possibilità di acquistare il biglietto tramite Facebook (pagina KLM Italia) e Twitter (KLM Italia).
Una volta atterrati, per gli spostamenti nel Noord Holland c’è solo l’imbarazzo della scelta. Le piste ciclabili superano i 33.000 km e in un’ora circa ci si sposta comodamente da una località all’altra su due ruote. In macchina è presto detto, i tempi si dimezzano e in mezz’ora raggiungerete comodamente Volendam, piuttosto che Zaandvort dalla capitale. Per chi avesse voglia di ridurre i costi e mezzi, ci sono anche comodi bus che partono dalla stazione centrale di Amsterdam (www.localbus.nl) e passano da località come Volendam, Marken, Edam e De Rijp alla modica cifra 10 euro al giorno (se si comprano i biglietti sul sito, il costo è di 9 euro). Il vantaggio è che sono “hop on hop off bus” (si può dunque scendere nelle varie località, visitarle e poi risalire sul prossimo bus e andare alla cittadina successiva). Più comodo di così…
Se avete poco tempo e volete togliervi lo sfizio di una gita fuori porta dalla bella capitale, recatevi invece allo Zuiderzeemuseum per un’esperienza a misura di famiglia. Un museo all’aria aperta dove è ricreato in tutto e per tutto un villaggio di pescatori del 1600. Non mancano la scuola, le stanze di affumicatura delle aringhe e mulini a vento.
Infine i fatidici “dove dormire” e “dove mangiare”. Eccovi subito accontentati com qualche spunto:
– l’Amsterdam Beach Hotel (http://www.amsterdambeachhotel.nl/nl/index.html) a Zandvoort, un hotel minimal-marine comodo e pulito, quasi fronte mare;
– il ristorante Plazand (http://www.plazand.nl/menu) direttamente sulla Zandvoort Beach, per una cena al tramonto sul mare imageaccompagnata da ottimi menù di carne e pesce;
– il De Fortuna Hotel & Restaurant, un’ottima base dalla quale partire alla scoperta della cittá dell’edammer e dintorni. Spazi ristretti ma curati, nel cuore del piccolo borgo, e distribuiti su 5 strutture risalenti al diciassettesimo secolo disseminate in un romantico giardino. Scegliete una delle sue 24 camere old style, contribuiranno a rendere il vostro soggiorno ancora più autentico e indimenticabile (http://www.fortuna-edam.nl).

 

IN VALIGIA: KIT ANTI VENTO E PIOGGIA

Una giacca a vento e impermeabile, anche d’estate, sono d’obbligo in Olanda, anche solo per non lagnarsi tutto il tempo e rimpiangere subito il caldo del Bel Paese. Col giusto equipaggiamento potrete anche concedervi una bella gita in barca, perché no? Chiaro che potrete fare anche shopping in loco, ma è un azzardo, e il mio consiglio è: il “necessaire portatelo con voi”, perché dall’Olanda si rischia giá di tornare a casa carichi di: formaggio, biscotti, té, zoccoli e chincaglierie indonesiane. Avete capito bene, indonesiane, perché l’Indonesia fu colonia olandese dal 1630 circa fino agli anni quaranta del secolo scorso. Sono dunque tanti gli accessori, i vestiti e suppellettili stile indy che vi teneteranno dai negozi e dalle bancherelle. La regola in questi casi è sempre una: ricordarsi di avere una valigia!

LIBRI E FILM: UN ROMANZO A LIETO FINE

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Un bestseller internazionale e un romanzo struggente, sebbene a lieto fine. Si tratta del libro “Pattini d’argento”, opera della statunitense Mary Mapes Dodge. Protagonisti: un ragazzo di nome Hans Brinker e la sua umile famiglia. Il leitmotif, la passione per il pattinaggio sui canali ghiacciati dell’Olanda, la povertà e la generosità di un medico che ripaga l’amore e il sacrificio di un figlio nei confronti di un padre. Un libro datato 1865, che non spicca per attualità, ma che vi condurrà in un viaggio nel tempo, nell’Olanda ottocentesca, nelle abitudini dei suoi abitanti e nei disagi dell’epoca. Una lettura consigliabile a tutti, anche per la morale che lo accompagna, ma che lo rende un classico nel panorama della letteratura per ragazzi e non solo.

Va da sé che questa bella storia ha ispirato anche la Walt Disney Productions che ha dato vita ad un film, anch’esso ormai datato, uscito nel 1962 e firmato Norman Foster. Forse ora il titolo vi dice qualcosa…