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IL VITTORIALE DI D’ANNUNZIO, O MEGLIO, DEGLI ITALIANI

Un viaggio in questa stravagante dimora non è una semplice visita, bensì un percorso attraverso la vita, le passioni, le vicissitudini e i vizi del poeta. Da non perdere, soprattutto in estate, in occasione di uno dei tre appuntamenti col “Notturno d’autore”.

STARE’ dai banchi di scuola che sogno un viaggio nell’ultima residenza del Vate, sulle Rive del Garda, e finalmente è arrivato il mio momento di scoprirla, in un’assolata domenica di mezza estate. E, dal momento che il Vittoriale è degli Italiani (perché il poeta-soldato ha previsto che non passasse in mano ad un singolo fortunato erede, bensì al popolo stesso), oggi possiamo ammirarlo in tutto il suo “imbalsamato” splendore grazie alla Fondazione che se ne prende cura (per maggiori informazioni su visite e orari: http://www.vittoriale.it/) e, allo stesso tempo, promuove e diffonde in Italia e all’estero la più profonda conoscenza dell’opera di Gabriele d’Annunzio.

Il complesso di Gardone Riviera, nel quale mi trovo, prese forma a partire dal 1921 sotto la supervisione dell’architetto Gian Carlo Maroni e dello stesso d’Annunzio, e vide trasformarsi una villetta di campagna, sulle rive del Garda, in un monumento celebre e celebrato in tutto il mondo.

Gabriele d’Annunzio era amato e potente, ma scomodo per il Fascismo, che prendeva piede proprio in quegli anni. “E’ come un dente marcio o lo si estirpa o lo si ricopre d’oro…io preferisco ricoprirlo d’oro” Dichiarò sinceramente Benito Mussolini. E così fu. Tanto che il poeta visse beatamente negli agi della sua opulenta dimora, fino alla sua morte, avvenuta nel 1938, quasi a spese dello stato.

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Foto di Giovanni Vanoglio

Ma torniamo alla sua residenza, frutto di una “vita inimitabile”. La visita della Prioria, così ribattezzata per un vezzo di d’Annunzio stesso, è arricchita nel racconto da dettagli e curiosità, sin dalla prima stanza, quella degli “ospiti non benvenuti”, anzi che dico, fin dalle scale dell’ingresso. Questo percorso si snoda dalla biblioteca alla stanza della musica, dai bagni “da collezione” alla camera mortuaria, fino alla sala da pranzo con la sua tavola abbellita da una grande tartaruga in bronzo, che serviva come monito ai suoi ospiti contro l’ingordigia. Ce n’è davvero per tutti e per tutti i gusti. Cosa che non stupisce, conoscendo l’eclettismo del proprietario, che di essa scriveva nel “Libro segreto”: “Ho fatto di tutto me la mia casa; e l’amo in ogni parte. Se nel mio linguaggio la interrogo, ella mi risponde nel mio linguaggio.”

La visita si proscioglie con un invito ad ammirare il museo e il parco, ma dal momento che quest’ultimo si sviluppa su una superficie di ben nove ettari, non perdo tempo. All’ingresso, su un architrave sorretto da due colonne del “Giardino della Prioria” mi accoglie la scritta “Rosam cape, spinam cave” (“Cogli la rosa, ma evita le spine”) che fa riferimento in realtà alla vita coniugale piuttosto che a consigli da giardinaggio. In fatto d’amore e dintorni il poeta aveva le idee chiare, su questo non ci sono dubbi.

 
 
 

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Foto di Giovanni Vanoglio

 

Mi aggiro pensosa, per tutte le cose viste e ancor più per le storie ascoltate, fra i viali di cipressi e le limonaie, ammiro l’anfiteatro, l’eleganza composta e stranamente ordinata del giardino e la bella vista dall’alto del Mausoleo (dove è sepolto proprio il poeta-soldato). Impossibile restare impassibili di fronte alla prua della nave Puglia (sì avete capito bene, una nave!), in memoria dell’eroico capitano Gulli, smontata, trasportata e ricomposta, sul promontorio “la Fida” e il MAS, Motoscafo Anti Sommergibile, il cui acronimo per d’Annunzio si scioglie in

 
 
 

GIARDINO“Memento audere semper”, vale a dire “Ricorda di osare sempre”. Era questo il motto che lo ha accompagnato in vita e anch’io l’ho fatto mio, perché credo che la vita vada sempre vissuta con coraggio e intraprendenza, altrimenti non ci si “rinnova”, come direbbe d’Annunzio (”O rinnovarsi o morire!” è la celebre frase contenuta nella prefazione al romanzo breve “Giovanni Episcopo”). Anche il Vittoriale, a modo suo, non morirà mai, perchè ogni giorno vedrà rinnovarsi lo spettacolo della meraviglia e dello stupore dei suoi sempre più numerosi visitatori. E se ne contano quasi 200 mila l’anno, i prossimi, lo so già, potrete proprio essere voi.

Intanto tenete a mente queste tre date: sabato 25 luglio, 22 agosto e 5 settembre in occasione del “Notturno d’autore”. Un ciclo di appuntamenti imperdibili alla presenza di Giordano Bruno Guerri, Presidente del Vittoriale, che guiderà personalmente in visita agli spazi della Prioria, la residenza del Vate, eccezionalmente aperta fino a tarda sera, dalle ore 21.00 fino alle ore 23.00 (per partecipare a questa iniziativa è necessario prenotarsi almeno 15 giorni prima sul sito del Vittoriale).

La visita si concluderà per tutti con un brindisi offerto negli ampi loggiati della villa dove si potrà godere della splendida vista sul lago di Garda illuminato, accompagnati da un sottofondo musicale. Anche D’Annunzio ne sarebbe contento.

VISTA DAL MAUSOLEOINGRESSO PRIORIA