Dall’acqua delle sue terme al fuoco che scalda le notti di Budapest. Due anime in un’unica grande città. Un’elegante, ricca e vibrante capitale, che non dorme mai e che non farebbe dormire mai.
IMPRESSIONI: FRA ACQUA E FUOCO
Alternativa, viva, passionale e placida allo stesso tempo. Budapest é una moderna capitale che si muove al ritmo di musica tutto l’anno sulle acque del Danubio, Duna in Ungherese. Si scopre per curiositá, amore per l’arte o semplicemente per passare un weekend assieme ad un’amica, come nel mio caso. L’importante é scoprirla. Anche se per poco tempo. Non credo sia fondamentale quanto si vive un posto, ma come si vive e io, amo viverlo intensamente.
Due giorni e due amiche in fuga per visitare Buda e Pest, l’acqua e il fuoco. Due anime in un’unica cittá dal 1111 d.C. Rocconterò della seconda, irriverente, caotica, moderna e festaiola. Il primo impatto con Pest é stato un po’ traumatico e, se come si dice, è il primo impatto quello che conta! Passeggiando fra la cittá lungo Kossuth Lajos, per avvicinarmi verso Váci Utca, la cittá si è mostrata prepotentemente nel suo lato più forte e tragico. Barboni e letti malmessi sotto decadenti portici, vere e proprie discariche a cielo aperto e giochi abbandonati che ti lasciano l’amaro in bocca. Il disagio era quasi lì lì per salire fintanto che non sono incappata in Vörösmarty tér, Andrássy e tutte le sue diramazioni e declinazioni fino a Piazza degli Eroi e l’adiacente parco. Qui il disordine e la decadenza lasciano spazio a ordine e bellezza regale. Peccato che la stagione regalasse poco (la pista di pattinaggio era chiusa e allo stesso tempo prati e piante non erano verdi), ma l’eleganza e la pace di questo parco riusciva comunque a toccarti. Per scoprire la nascosta bellezza di Pest bisogna però aver pazienza e aspettare la notte. E’ la sera che si apre il sipario dell’effervescente vita notturna e non resterete delusi. Le strade si illuminano, i locali si riempiono ed é tutto uno sfrecciare convulso di persone, taxi, mentre il rumore di bicchieri che sbattono e la musica riprodotta nei bar, fa da colonna sonora della notte.
I miei consigli?
A Buda godetevi il tramonto dal punto più alto della cittá, la Cittadella, magari in una bella giornata di sole, prendete la funicolare (il Sikló), immortalate la vista dalla Cattedrale di S. Mattia, riposatevi dopo una spossante giornata in una delle sue storiche terme (Rudas e Gellért sono considerate le migliori).
Attraversato lo storico Ponte delle Catene siamo di nuovo a Pest e qui troviamo: l’interno Barocco della Basilica di S.Stefano, le strade regali come quelle di Andrássy eleganti quasi fossero gli Champs Elysée, il Parco di Vároksliget e l’edificio che ospita il Museo dell’Agricoltura, i ristoranti più caratteristici, lo shopping e il Parlamento.
Concludo con un estratto da un’opera di uno del piú acclamati poeti ungheresi del secolo scorso, Attila József. Scritta che si trova proprio ai piedi della sua statua a fianco al Parlamento, che quasi mirando e rimirando il suo Danubio recita le seguenti parole: “Mintha szivemből folyt volna tova, zavaros, bölcs és nagy volt a Duna.” Che tradotta in italiano suonerebbe più o meno così: “Quasi come se scorresse dal mio cuore, il Danubio era torbido, assennato e grande.” Non suona tanto bene quanto in ungherese, ma il significato è chiaro.
INCONTRI: “ALTERNATIVE” IN CITTA’
Ore 00:00, siamo sedute in uno dei locali più animati e alternativi della cittá: il Szimpla Kert
http://www.szimpla.hu/en. Un’istituzione! Non un semplice bar, ma un labirinto senza fine di bar dove gli oggetti più assurdi sono accozzati in modo sconclusionato fra altrettanto assurdi locali che si intersecano su più piani. Aspetto trasandato, scale a chiocciola, folle che si accalcano in cerca di un drink in compagnia, una sorta di cinema all’aria aperta (una camuffata area fumatori) e tante luci colorate qua e lá. Questo é lo Szimpla. Non so se ho reso l’idea.
Inebriate da musica, colori e gente, io e Veronica sorseggiamo tranquille il nostro cocktail in un’area non ben determinata del complesso fintanto che accidentalmente non se ne rovescia mezzo bicchiere addosso. Neanche il tempo di accorgersene e giá due italiani, con tanto di fazzolettini, si erano avvicinati. I due ragazzi, uno pugliese, l’altro calabrese, vivono a La Spezia da qualche anno e incarnano perfettamente l’idea dell’uomo italiano del sud, galantuomo e sveglio. Stiamo un po’ a discorrere del nostro paese e di cosa non funziona (tristemente non avremmo finito più). È la seconda volta che tornano qua. Sono innamorati di Budapest e di questo locale, per loro ormai un must. Non hanno tutti i torti. Chissá se un giorno torneró, ma quel che é certo è che anch’io, se lo faró, non mi perderó una serata in questo assurdo posto dall’aspetto confuso e disorientante per niente al mondo! Buona serata ragazzi e buonanotte Budapest!
CUCINA: DOLCI IMPRONUNCIABILI MA IMBATTIBILI
Sempre più diffuso fra i giovani, il brunch ha ormai preso il posto del pranzo domenicale ed è un appuntamento imperdibile, soprattutto se sceglierete il locale giusto per consumarlo, non dimenticate peraltro che spesso, essendo offerto in formula buffet, è un ottimo modo per assaporare il gusto di numerosi piatti diversi fra loro. Del resto, chi ha detto che in Ungheria si mangia solo gulash?
Il Four Seasons Hotel
http://www.fourseasons.com/budapest/ all’interno del bel Palazzo Gresham, in stile Art Nouveau, proprio dirimpetto al celebre Ponte delle Catene, é il posto più adatto per venire a consumare questo pasto. Servizio impeccabile (il maître di sala parlava anche italiano), bella vista sul Castello e sulla sua collina, ampissima scelta dal salato al dolce spaziando da ottimi piatti caldi come le crespelle ricotta e spinaci, un roast beef che si scioglieva in bocca e a dolci da capogiro.
Il vero piatto forte per me? Sono proprio sempre i dolci, soprattutto quando sono così ricchi come in Ungheria. Non chiedetemi mai di pronunciare il suo nome ma l’Eszterházy, un dolce tipico della tradizione locale, é finito direttamente ai vertici della mia classifica e ha retto egregiamente il confronto con dolci del calibro dello strudel con crema calda e del monte bianco lì presenti. Gli ingredienti? Mandorle, rum, cioccolato al latte in una combinazione che non trova paragoni. In qualsiasi ristorante/caffé della cittá vi troviate, ordinate questa delizia, altrimenti, per strada, lasciatevi tentare dal cosiddetto “Manicotto di Boemia”, che vari venditori ambulanti sfornano caldi e ricchi di condimento (il mio preferito è zucchero e cannella).
Una curiositá? Qui la colazione, tanto più il pranzo, inizia con le bollicine! Non stupitevi se spesso vi verrá offerto uno spumante o uno champagne per accompagnare il primo pasto della giornata. Della serie: chi ben inizia…
GUIDA ALL’USO: HOTEL E TRASPORTI
Si dice spesso che un bell’hotel in un viaggio non faccia la differenza, ma ovviamente il mio consiglio è cercare una struttura comoda e in una posizione confacente. Se l’hotel risponde ad entrambi i requisiti diciamo pure che metá del lavoro è fatto.
Io ho scelto l’Hotel Nemzeti
http://www.mgallery.com/it/hotel-1686-hotel-nemzeti-budapest-mgallery-collection/index.shtml della MGallery Collection Accor. Elegante e di design, si trova esattamente affacciato sulla piazza di Blaha Lujza tér, a 20 metri dalla metro e a pochi passi da Andrássy e da Váci Utca. Punto di forza della struttura: la spa, la classe dell’edificio che un tempo ospitava l’élite ungherese (l’hotel é stato inaugurato nel 1896, ma é stato più volte ristrutturato) e un’ottima colazione internazionale con ampia scelta di piatti dolci e salati, che a me, diciamocela tutta, fa iniziare la giornata col piede giusto.
Per gli spostamenti raccomanderei di giostrarvi fra Budapest a piedi e i mezzi pubblici, tra i quali non manca anche un’efficiente rete metropolitana (ci sono quattro linee che servono la cittá). Ma se siete insofferenti rispetto a tutto quello che é affollato e underground e amate la comoditá, considerate che qui i taxi sono a portata di tasca.
Infine, occhio agli attraversamenti pedonali! Sembra incredibile ma le strisce apparentemente sono un bene prezioso, perchè rare e mal distribuite. In poche parole, fate attenzione quando attraversate!
IN VALIGIA: UN COSTUME PER LE TERME
Non c’é Budapest senza terme, pertanto ritagliatevi quantomeno un paio d’ore per visitare uno dei suoi centri termali e immergervi nella dimensione acquatica della cittá, quella di Buda, dove si concentrano alcuni fra i migliori bagni cittadini.
Se proprio un costume non ce l’avete, non scoraggiatevi. In Váci Utca, la via più commerciale dello shopping, fino a Vörösmarty tér troverete tutto quello di cui avete bisogno. Mentre se siete un po’ più esigenti ricordate che in via Andrássy, dichiarata nientemeno che Patrimonio dell’Umanitá dall’UNESCO, troverete anche le boutique del lusso. Sempre qui anche Il
Bacio di Stile
http://www.ilbaciodistile.com, un centro commerciale, seppure dalle dimensioni ridotte, con grandi firme, molte delle quali italiane e un ottimo coffee bar. E scoprirete che, anche gli ungheresi vanno matti per lo stile italiano!
Infine, occhio al cambio per i vostri acquisti. Se volete cambiare i vostri euro per avere in tasca qualche fiorino ungherese, prestate attenzione al tasso di cambio applicato. Spesso sará davvero poco conveniente cambiare la moneta e, piuttosto, sará preferibile usare direttamente la carta.
LIBRI E FILM: SULLE ACQUE DEL DANUBIO
Stavolta ho anche un bel libro da consigliare. Trattasi di “Danubio” di Claudio Magris, scritto nel 1986. Lo stesso consigliato da Lonely Planet anche nel suo “Viaggiare in poltrona.” E qui davvero si può viaggiare anche solo a bordo di un libro che ci racconta il Danubio e le sue variabili. Non solo Budapest quindi, ma un viaggio fra quattro capitali e dieci paesi per quasi 3000 km, dalla sua sorgente in Germania alla sua immensa foce a cavallo fra Romania e Ucraina. Un fiume immenso e carico di storia che prende vigore man mano che si allontana dal suo principio senza quasi trovare la fine e che non stupisce abbia ispirato scrittori e poeti di tutti i tempi.