Un clima giovane e rilassato, onde che bagnano il litorale tutto l’anno, tanto divertimento, un faro ricco di storia e tramonti da sogno, fanno di Conil de la Frontera e i suoi dintorni una meta adatta non solo a chi voglia sfidare l’oceano.
IMPRESSIONI: NON SOLO SURF
Uno schiaffo forte, poi due e infine tre (sembra che le serie siano di tre), poi si ricomincia con un’altra mandata, mentre il piede legato ti tira indietro con uno strattone. Dal preambolo si potrebbe pensare ad una sessione di tortura, in realtá si tratta di un bagno di felicitá, fatica e divertimento. Sto surfando nel sud della Spagna, nei pressi di Conil de La Frontera: animo andaluso, onde puntuali e un clima mitigato da un mare che accoglie tutto l’anno turisti e appassionati della tavola, e non si tratta di cucina!
Mi trovo sulla spiaggia di El Palmar, atmosfera giovane e rilassata, ragazzi e ragazze con i capelli sbionditi dal sole (quasi fossero nordici), camper, furgoncini attrezzati di tutto di più e loro: le onde, le vere protagoniste di questa località dell’Andalucia. Davanti a loro un susseguirsi di tante scuole di surf colorate dalle tavole in bella mostra e animate da un bel via vai di gente. Mario, della scuola di surf Onthesea (http://escueladesurfonthesea.com), mi spiega che, quando qualche anno fa ha iniziato a lavorare qui, le scuole erano solo quattro. Oggi se ne contano una quindicina e diciamo pure che neanche i principianti possono accampare scuse. Ce n’è per tutti.
Verrebbe da dire “rimbocchiamoci le maniche” quindi, ma il gergo non si adatta propriamente al surf. Bisognerebbe piuttosto dire “indossiamo la muta”!
Una volta pronta con la mia muta che sembro un pinguino, scruto bene il mare, individuo il varco e… Via, mi lancio verso le onde, accertandomi prima che Miguel, il mio maestro, mi stia bene alle costole e controlli quello che sto combinando. Ora siamo solo io e la mia tavola…
GITA AL FARO
Aspettate: non è finita qui. A pochi chilometri da El Palmar, in direzione sud, verso Tarifa, si trova quello che è da considerarsi un vero e proprio must see, detto all’italiana, una di quelle cose da non perdere di questa costa: il faro di Trafalgar. É questa la cornice ideale dove aspettare il tramonto e ammirare i riflessi che si perdono nel mare, magari mentre si cavalcano le onde, anche perchè la sua baia ospita una delle spiagge migliori per praticare questo sport.
Se Trafalgar vi dice qualcosa è un buon segno: vuol dire che conoscete bene Londra o che durante le lezioni di storia non parlavate col compagno di banco. È proprio a largo di Capo Trafalgar, che l’Inghilterra sotto il comando di Lord Nelson inflisse una pesantissima sconfitta alla flotta franco-spagnola nel 1805, sebbene l’ammiraglio, in questa occasione, perse la vita.
E se il faro, la storia e il surf non dovessero bastare a convincervi che questo è uno di quei posti in cui vale la pena venire… Ci penseranno i tramonti a farvi cambiare idea. Difficile spiegare a parole lo spettacolo che ogni giorno si ripete quando il sole s’incontra con l’orizzonte colorando tutto con una luce nuova specchiandosi nei riflessi rosati delle onde.
Ho imparato che: “La vita è come il surf, quando finisci nella zona d’impatto, bisogna rialzarsi, perchè non si sa mai cosa c’è dietro alla prossima onda e, se hai fede, tutto è possibile” Bethany Hamilton nel film “Soul Surfer”.
INCONTRI: PERSONE SPECIALI
Quando viaggi cerchi sempre quell’habitat ideale che ti sei costruito intorno a te e che ti faccia sentire come a casa. Nel mio caso specifico non chiedo chissá quali condizioni geografico-climatiche, sento piuttosto la necessitá di circondarmi di persone semplici, genuine e accoglienti (dici poco Michela…). Il mondo del surf in generale ti dá spesso la possibilitá di trovare tutto questo ed è sicuramente un buon motivo per continuare a praticarlo. Alla Escuela de surf On the Sea abbiamo conosciuto persone speciali come Mario e Amaia. Non ci abbiamo messo molto ad ambientarci nella scuola così come nella loro casa (per saperne di più http://escueladesurfonthesea.com) e l’ultimo giorno prima di partire abbiamo fatto tutti colazione assieme proprio come una bella famiglia allargata la domenica mattina. Sono questi i momenti di un viaggio che più ti rimangono nel cuore.
CUCINA: NON SOLO CERVESA Y TAPAS
Quando si va in Spagna spesso ci si può “adagiare” sul fatto che, comunque vada, troverai sempre un bar o un ristorante dove ordinare una buona birra e delle tapas (cervesa y tapas), fino a tardi; fosse anche il paesino più sperduto della penisola iberica. Se poi le persone ti indirizzano tutti verso un certo ristorante, non puoi certamente ignorarli e se in questo ristorante consigliato da locali trovi solo locali, ancora meglio. È il caso di Casa Isabel (all’indirizzo Mirador Del Castilnovo, 39 Conil de la Frontera), soluzione spartana e di grande soddisfazione. Proprio come piacciono a me. Qui potrete ordinare quanti più piatti vorrete per un assaggio della cucina tradizionale andalusa dal pesce alla carne (andata e ritorno, anche se non sono convinta del ritorno). I prezzi sono modici (una buona cena intorno ai 10-15€) e le porzioni abbondanti e calibrabili (piccole o grandi).
Il piatto da non perdere: calamaro ripieno all’andalusa. Una ricetta che si può riproporre anche a casa creando un ripieno con i tentacoli stessi dei calamari, uniti a carote o cipolle, da proporre anche nella variante con interno di carne. De gustibus. Per una spiegazione più esaustiva potete seguire anche la ricetta che ho trovato su Giallo Zafferano http://ricette.giallozafferano.it/Calamari-all-andalusa.html.
NdA: se volete gustare una buona paella appena sfornata avvisate Casa Isabel almeno un’oretta prima del vostro arrivo.
GUIDA ALL’USO: AGOSTO E’ BANDITO
Pare che Conil ed El Palmar ad agosto siano off limits per gli stessi che ci lavorano e che dall’alta stagione ricavano praticamente il necessario per vivere tutto l’anno. In piena estate infatti queste spiagge si popolano di numerose famiglie in assetto vacanziero provenienti da tutta la Spagna e non solo. Decisamente il periodo peggiore se si vuole cavalcare l’onda, anche perché ci si troverebbe con molta probabilità a cavalcare qualcun altro!
Ad ogni modo considerate che l’aeroporto più vicino è quello di Siviglia, a circa un’ora e trenta massimo due da qui e che questo è comodamente collegato dall’autostrada. Tutto questo senza considerare che la tratta è operata anche da Ryanair, il che rende la destinazione ancora più “appealing”.
IN VALIGIA: PAZIENZA E MUTA
Chi ha giá provato l’emozione del surf lo sa, ci vuole tanta pazienza, perché all’inizio manca la forza e/o la giusta tecnica, l’onda non è quella che ti aspettavi e a volte il tempo non è dalla tua…
Insomma sono mille i fattori e le variabili per i quali bisogna star tranquilli.
Oltre alla pazienza quindi, se in vostro possesso, portate con voi una muta o una mezza muta (se non ce l’avete ve la presteranno le scuole), perché al di fuori del periodo primavera/estate potrebbe essere freschino. Ma c’é di più. Nel momento in cui ci si posiziona sulla tavola si struscia più volte il costato e potreste finire anche per grattarvelo (come un’abrasione). Consigliabile pertanto una maglietta anche d’estate che protegga la pelle dall’effetto grattugia!
LIBRI E FILM: I GIGANTI DELL’OCEANO
Questa volta devo ammettere che nel libro che vi consiglierò non c’è il mio zampino, bensì quello del mio amico Iacopo: “Michy devi leggerlo assolutamente, è una poesia.” “I giganti dell’oceano” (2012) di Susan Casey è un libro edito da Rizzoli che parla del mondo del surf attraverso le onde del mare, un modo piuttosto originale a dire il vero per farlo. Un libro che vi aprirà la mente sul surf e derivati e vi farà perdutamente innamorare del mare e del mistero che si cela dietro inspiegabili onde giganti. Leggere per credere.