La costa orientale dello Sri Lanka regala emozioni indimenticabili non solo per gli appassionati di surf, ma anche per tutti coloro che aprono il cuore e gli occhi alle sue albe dai mille colori.
IMPRESSIONI: VITA DA SURFISTI AD ARUGAM BAY
Se c’è una buona ragione per venire in questa parte di mondo è sicuramente la possibilità di praticare surf e kitesurf. Se siete principianti come me, ma soprattutto se siete i tipi tavola-valigia, Arugam Bay nella costa sud-orientale dello Sri Lanka è il posto che stavate cercando, sebbene le ragioni per visitare questo angolo singalese non finiscano qui. Questo litorale infatti oltre ad offrire albe da sogno, riserva ancora sorprese con qualche angolo incontaminato di mondo, come il Pigeon Island National Park, a breve distanza da Nilaveli. Incontaminato si fa per dire, dal momento che ogni giorno sbarcano qui centinaia di turisti agguerriti, a caccia di coralli e acqua cristallina, ma certamente farete incontri interessanti come quello con colorati camaleonti e una rigogliosa flora orlata da un bel mare turchese.
Ma torniamo a noi, volevo infatti raccontarvi la mia esperienza a dir poco comica ad Arugam Bay, dove per niente al mondo mi sarei persa l’occasione di dedicarmi al surf (il kitesurf mi sembrava un po’ troppo avveniristico). Inizio pertanto col fare un giro fra le varie scuole e di optare per la prima che mi avrebbe convinto. Dopo aver scandagliato un po’ il lungomare entro in un centro che apparentemente prometteva bene e chiedo se avrei potuto far lezione la mattina dopo. Il ragazzo alla cassa ciondola la testa in segno di approvazione (qua si ciondola la testa da destra a sinistra e viceversa in segno di approvazione, proprio come in India, esattamente il contrario che da noi). Chiedo conferma, in quanto qui non si è mai convinti quando rispondono così con la testa, e il ragazzo mi conferma che mi avrebbe fatto incontrare immediatamente col mio maestro. Ottimo, dico io. Aspetto un attimo e questo torna direttamente accompagnato dal cuoco del ristorante adiacente, ancora col grembiule e le mani sporche. Ho qualche perplessità, soprattutto per il suo inglese stentato e decido di rivolgermi ad un’altra scuola.
Faccio pochi passi e mi faccio convincere da un ragazzetto che si perdeva dentro ad un piccolo baracchino sovraffollato di tavole. Concludo l’affare e gli do appuntamento per il giorno seguente.
La mattina dopo, fresca di alba, mi avvio verso la scuola, con gli occhi ancora mezzi abbottonati. Arrivo là e ad attendermi c’è già una bella tavola pronta montata sul tuk tuk. Ottimo inizio. Il ragazzo che avevo incontrato la sera prima non c’è più e al posto suo c’è, manco a dirlo, il cuoco! Sarà lui il mio insegnante di questa prima esperienza a tutto surf e tutto sommato non posso lamentarmi, al massimo, penso, ci scapperà fuori un bel piatto di riso e pollo al curry.
Puntiamo quindi dritti verso l’Elephant Rock, a sud di Arugam e mi immergo con la mia tavola fino a perdermi nei riflessi infiniti del sole che si accende sul mare. Il resto del racconto è puro divertimento e magia. La prima surfata è un po’ come ogni prima volta, non si scorda mai…
INCONTRI: FACCIA A FACCIA CON I SURFISTI
C’è una categoria migliore di quella del surfista per passare una piacevole serata raccontando delle emozioni del viaggio e del mare? Credo di no.
Il profilo del surfista tipo corrisponde quasi sempre a questo identikit: socievole, giramondo, appassionato, sportivo, entusiasta e amante del rischio. Con lui non ci si può di certo annoiare, avrà sempre qualche avventuroso racconto per intrattenere i presenti e non mancherà di invitarti a cavalcare l’onda con lui all’alba.
Dove sarà possibile avvistare il turista tipo? Ovunque ad Arugam Bay, anzi, spesso non ci sarà neanche bisogno di uscire dal vostro piccolo resort.
E in quanto a personaggi locali? Spero non manchiate, come me, di incontrare i sorridenti pescatori che affollano questa costa e che tirano le reti quasi danzando, perché qui anche il lavoro più duro si trasforma in spettacolo.
CUCINA: A TUTTO PESCE
Se avete voglia di pesce, crostacei e via dicendo, questo è il posto più adatto per farne scorta. Mentre all’interno dell’isola è più difficile procurarsi del buon pesce, qui non faticherete a trovarlo in tutte le salse, è proprio il caso di dirlo.
Arugam Bay presenta un ristorante e una scuola di surf dietro l’altra e l’atmosfera, soprattutto la sera, è piacevole e rilassata e concilia l’uscita.
Surf n Sun, lungo Mainstreet, è una valida opzione da mettere in agenda per una cena. Qui si respira un’aria distesa e amichevole con spazi letteralmente inglobati nella rigogliosa natura circostante. La sera la musica chill raggea scalda l’ambiente e avvolge i suoi ambienti esotici, mentre il menù offre anche un buon barbecue, che normalmente viene proposto nei weekend. Il locale offre anche una simpatica casa sull’albero, con tanto di tavolino e morbidi cuscini, ma non temete perchè l’odore delle spezie arriverà a “pungervi” il naso anche qui.
GUIDA ALL’USO: QUANDO PARTIRE E DOVE ANDARE
Partendo dal presupposto che qui si viene per lo più per surfare, il periodo migliore per essere qui è quello della stagione che va da aprile-maggio a settembre. Considerate pertanto che questa zona potrebbe essere affollata in questo periodo. Se cercate un appoggio ad Arugam Bay, consiglio lo Stardust (http://www.arugambay.com), un hotel senza fronzoli affacciato direttamente sulla lunga spiaggia di sabbia chiara di Arugam Bay, dotato di servizi essenziali e varie opportunità di alloggio, in una posizione appena distaccata dal centro, pertanto anche più intima e tranquilla. Completamente ristrutturato dopo l’avvento dello tsunami, questo hotel, oltre alle varie camere situate all’interno della struttura principale, offre comode villette, dotate anche di una piccola cucina, o delle “capanne” direttamente sulla spiaggia antistante, spartane, ma certamente caratteristiche.
Se il vostro obiettivo principale non è quello di fermarvi uno o più giorni a cavalcare le onde di Arugam Bay, ma di scoprire le acque più cristalline dello Sri Lanka, prendete in considerazione di visitare tutta la costa orientale. Contrariamente a tutto il resto del paese, ben servito dalla caratteristica rete ferroviaria, questa zona è servita soltanto da una lunga e dritta strada che risale a nord-est fino a Trincomalee e impiegherete diverse ore per percorrerla. Tenete presente comunque che non faticherete a trovare driver ben disposti ad accompagnarvi anche in questo lungo tratto di viaggio su comode utilitarie climatizzate.
Il contatto più affidabile che potrei lasciarvi è quello di Janaka, un giovane ragazzo singalese cordiale e onesto. Per contattarlo scrivetegli pure una mail a questo indirizzo Janakazena7888@gmail.com oppure consultate il sito www.lankawalktours.com.
IN VALIGIA: TANTA CREMA SOLARE
Dato il vento che si abbatte forte su questa costa, probabilmente non vi renderete conto che qui il sole fa sul serio. Sembra banale ma anche per le pelli più abbronzate un’idonea protezione è necessaria. Per il resto il mio consiglio è di viaggiar leggeri, perché qui il caldo tropicale non mancherà di farsi sentire. Al massimo in valigia dovrete essere muniti al più di maschera, boccaglio e un costume, sono consapevole infatti che almeno qui la tavola, non vi entrerà mai!
LIBRI E FILM: BELLA VITA!
“Bella vita” (2014), il titolo è già di per sé un programma e ricorda, anche se anagrammato, il titolo del film che ha fatto emozionare mezzo mondo (“La vita è bella”), ma qui non si parla di guerre e storie strappalacrime. Il film in questione, da me scoperto quasi per caso, parla di surf ed è per questo che ho deciso di proporne la visione per accompagnare il nostro viaggio alla scoperta di questo angolo di Sri Lanka. Questa pellicola, che si presenta quasi come un documentario su questa disciplina e sulle emozioni legate al surf, vi avvicinerà un po’ più a questo mondo e non mancherà di stupirvi quando entreranno in ballo anche il nostro bel paese e le nostre radici italiane.