Image Alt

SRI LANKA: APPUNTAMENTO ALLE ORE 5 PER IL TÈ

Inizia da qui il mio racconto di viaggio attraverso le meraviglie dello Sri Lanka. Un paese in festa, treni in ritardo, sapori speziati e il profumo del tè. Un diario di viaggio per ricordare quello che ho vissuto e una guida essenziale per insegnare quello che ho imparato…

IMPRESSIONI: GRAN FESTA ALL’ARRIVO

 

2S0B7909Ore 5 del mattino, volo 582 di Srilankan Airlines, atterraggio perfetto. Fuori è ancora notte e mi aspetta una calda e piovosa Colombo. Mentre mi faccio strada per le vie della caotica capitale (caotica già alle 6 del mattino) compare la prima alba e il cielo finalmente si apre in tutto il suo splendore. Colombo Fort: la stazione di retaggio inglese è il mio punto di partenza e di qui treno diretto a Kandy, nel cuore di Ceylon.

Il treno scorre veloce anche se sballonzola un po’ e, sembra quasi strisciare, accanto un paesaggio verdissimo con una vegetazione dai colori forti che si fa mano a mano sempre più rigogliosa e fitta. Vorrei riposare, non ho dormito in volo, ma non riesco. Non appena apro gli occhi appaiono distese immense popolate da aironi, bufale e intervallate da viali di terra battuta dove qualche passante, a piedi o in bicicletta, ignaro del fatto che lo sto osservando, si appresta ad iniziare un nuovo giorno di lavoro. A ognuno il suo, anche per me è l’inizio di un qualcosa di nuovo e c’è da stare svegli, un insonne Sri Lanka mi aspetta!

 
 
 

2S0B7926Ovviamente la stanchezza prende il sopravvento, in un attimo mi ritrovo a Kandy, il treno interrompe la sua folle corsa ed è una frenata a svegliarmi.
Kandy, la capitale culturale di questo paese, mi accoglie in pompa magna con i rituali del plenilunio, l’Esala Perahera, in onore di Buddha e del suo Dente Sacro, custodito religiosamente, è proprio il caso di dirlo, all’interno del Tempio cittadino.
Della tranquilla città, dall’incedere lento e rilassato, e delle preghiere dei pellegrini che si propagano con un melodioso suono, non resta molto. La quiete di Kandy ha lasciato il posto alla festa, ai suoi ritmi e ai suoi colori.

Pacifici pachidermi storditi dal caos della parata, sfilano fra la folla intervallati da suonatori e danze col fuoco che ipnotizzano la vista. Sono solo i più piccoli a crollare, tutti gli altri restano con i volti fiammeggianti puntati alla gran festa che si srotola via dopo via sotto i loro occhi in un tripudio di luce che richiama la notte…

 
 

INCONTRI: RIGOROSAMENTE PER IL TÈ DELLE 5

Ci sono persone che ti colpiscono già da un primo gesto o una parola. Non sai quel che ti lega a loro e per quale ragione riescono a catalizzare così la tua attenzione, ma a volte è così e basta. Con Frank Silva è andata così.
Frank Silva, da quale anno, è il proprietario dell’incredibile dimora che svetta sopra le colline di Hatton, due ore a sud di Kandy: il Governor’s Mansion, noto anche come GM (caso vuole che abbia le mie stesse iniziali). Ho avuto modo di conoscerlo al mio arrivo in questa mirabile dimora datata 1800, che ha rappresentato per più di un secolo la residenza estiva delle principesse inglesi nonché della famiglia reale. Ho deciso così di intervistarlo per farmi raccontare la storia che legava Governor’s Mansion ai suoi nobili inquilini. Come è arrivato fino a qui? Cosa restava di quello che era lo splendore della dimora nel passato? Qual era la sua esperienza all’interno di questa nobile residenza.

P1010459

A queste e ad altre domande ha risposto pazientemente Dr.Silva che ha provato quasi una vocazione per questo angolo di Sri Lanka, un’attrazione irresistibile per questa dimora che ha coinvolto lui e la sua famiglia, in un processo di ristrutturazione con una cura che pochi altri avrebbero dimostrato. Il tutto accompagnato peraltro da un obiettivo ben preciso “to bring back what it was in the past”, vale a dire “riportare in vita quello che era nel passato”, e devo dire che se l’intento era questo, Dr. Frank ci è perfettamente riuscito.
E come poteva finire l’intervista? Manco a dirlo: sorseggiando un dolcissimo té, assieme alla famiglia, davanti a una partita di cricket trasmessa in TV. L’appuntamento è alle ore 5.

CUCINA: LARGO AL FRITTO

Il modo migliore, pardon, quello più caratteristico, per attraversare lo Sri Lanka è sicuramente il treno. Ma perché parlare di treno quando si dovrebbe parlare di cucina? Il treno è innanzitutto lo specchio dello Sri Lanka: da mattina a sera accoglie ogni giorno centinaia di persone ognuno con la sua storia e una strada da percorrere. Ogni treno diventa così un via vai incessante di volti, paesaggi, merci e sapori da raccontare.
È qui che assaggio per la prima volta il vero gusto dello Sri Lanka grazie agli short eats, chiamiamoli pure spuntini, da mangiare così, “in corsa”. Arachidi tostate, samosa (involtini indiani fritti dal cuore di verdure), ma soprattutto loro, i “vadai”, le classiche frittelle salate (anch’esse fritte perché qui sembra che si frigga proprio tutto) ripiene di dhal (lenticchie), peperoncino e spezie in genere. Alcune di queste sono anche finemente farcite con un piccolo gamberetto sopra, ma io ammetto di preferire la versione classica.
Manco a dirlo, questi succulenti spuntini, sono serviti sul treno stesso in straripanti ceste di vimini e trasportati da ammirevoli contorsionisti (venditori ambulanti), che si fanno largo fra i vagoni stracarichi di merce e passeggeri. Il tutto sta nell’intercettare il loro sguardo, non c’è bisogno di aggiungere altro. Loro capiscono al volo, si fermano in bilico e iniziano a “razzolare” con le mani la mercanzia prelibata fino ad estrarre il pezzo desiderato e ad avvolgerlo in della carta di riciclo di quaderno (rigorosamente scritta e stropicciata). Mi veniva da sorridere tutte le volte, soprattutto quando pensavo alle norme di igiene che ci impongono i guanti e i sacchettini di plastica per maneggiare frutta e verdura al supermercato…
Tornando a noi, io andavo matta, manco a dirlo, per i vadai ed ho fermato più e più volte i venditori ambulanti prima che fossero risucchiati dalla folla.
Non importa se siete schizzinosi e se non amate molto la cucina speziata. Un assaggio di questi snack sul treno è un qualcosa di imperdibile e ad ogni boccone si ha come l’impressione di assaggiare un pezzetto di questo paese.

GUIDA ALL’USO: NON FATEVI INGANNARE

P1010013 copia copia

I giorni dell’Esala Perahera coincidono col plenilunio compreso fra luglio e agosto. Se state ancora decidendo quando partire, non abbiate esitazioni! Questo è certamente il periodo migliore per visitare Kandy e la Hill Country, dal momento che si tratta della festa più importante del paese. Per contro, bisognerà che programmiate per tempo la vostra partenza, perché in questo periodo la disponibilità alberghiera è ridotta. Questo non vuol dire che non troverete posto, diciamo piuttosto che non troverete quel posto dove volete voi o che comunque i prezzi saranno un po’ rigonfiati. Poi una guesthouse anche all’ultimo si trova sempre, così come le sistemazioni improvvisate; basta portarsi dietro una buona dose di spirito d’adattamento.

Mentre non farete fatica ad adattarvi sul volo SriLankan Airlines www.srilankan.com che vi condurrà fino a qui. Una compagnia che si mette a completa disposizione del cliente e offre voli diretti dall’Italia su Colombo, per viaggiare nel massimo comfort. I sorrisi delle hostess e la cortesia del servizio vi faranno capire, fin da subito, quali sono gli standard di questo paese.

Importante: non fatevi ingannare dai procacciatori di turisti affamati di parata. Mi spiego. Per le strade di Kandy, così come in molte locande e guesthouse, sarà possibile trovare numerosi adescatori che vi prometteranno posti in prima linea per la parata a prezzi neanche troppo modici. Non aspettatevi niente, le tribune vere e proprie sono appannaggio di pochi e probabilmente i posti, all’ora in cui vi muoverete saranno anche terminati. Risultato: vi ritroverete in improvvisate postazioni con una pessima visibilità della sfilata, dopo aver pagato fior fiori di soldi. La soluzione a questo punto è: muoversi liberi fra la folla e godersi lo spettacolo come i tanti singalesi, per vivere appieno il vero clima della festa.

Adam’s Peak: la montagna per tutti ma allo stesso tempo per pochi

P1010425Se il vostro sogno invece è avventura vera a contatto con la natura, rinunciate ad una notte di sonno e scalate l’Adam’s Peak, la vetta di Adamo. La seconda cima dello Sri Lanka solletica il cielo dai suoi 2243 metri d’altezza ed è la montagna sacra per tutti, cristiani e buddisti compresi. I suoi 10400 gradini mettono alla prova ogni anno migliaia di pellegrini e visitatori e si dice che anche le farfalle vengano fin qui per morire in pace… Il fatto di schivar sanguisughe è già un’espiazione e il cammino può a tratti risultare davvero impegnativo. Che il vostro sia un “movente” spirituale o semplicemente all’avventura, puntare la sveglia alle 2:00 per risalire la montagna incantata fino alla vetta avvolta dalle prime luci dell’alba e poter dire: “Ce l’ho fatta” non ha prezzo.

Un soggiorno in stile inglese

2S0B8044 copiaSe amate la storia e la pace di una residenza accarezzata dal verde delle piantagioni di tè e dai colori sgargianti dei fiori che la circondano, il Governor’s Mansion (http://www.governorsmansion.com) farà al caso vostro. 14 camere eleganti, un servizio più che impeccabile, un’atmosfera d’altri tempi e un giardino dove perdersi fra cascate e piante perennemente in fiore sono il segreto di questa residenza fra le piantagioni di tè della Hill Country.
Un soggiorno in questo boutique hotel si trasforma pertanto in una vera e propria esperienza alla scoperta di uno degli aspetti più autentici del paese.

 
 
 

IN VALIGIA: UN KWAY

Che vi stiate spostando sulla costa o all’interno dell’isola, ma soprattutto nella Hill Country, c’è da tenere bene in mente una cosa: pioverà. Tutto ciò non deve risuonare come una condanna ma un semplice dato di fatto, soprattutto perché è proprio tutta questa acqua a disegnare il territorio e a renderlo così infinitamente bello. Il verde che avvolge colline e piantagioni vi lascerà abbagliati e il profumo fresco della terra bagnata fra le piantagioni di tè è un qualcosa che non dimenticherete.
Ok quindi, tutto bello, ma bisogna anche essere premuniti. A tal proposito consiglio vivamente un k-way, un poncho impermeabile, un ombrello, insomma tutto ciò che metta al riparo dall’acqua e in tal senso esagerate pure. Se avete la possibilità pertanto optate pure per la combo: k-way, poncho e ombrello tutti assieme. Non resterete delusi.
Peraltro non è finita qui, per chi non lo sapesse, ricordiamo che l’acqua attira la presenza e agevola la proliferazione delle sanguisughe. Se avete deciso di intraprendere l’ascesa dell’Adam’s Peak, portate con voi un po’ di sale da cucina nel caso le doveste staccare e un buon disinfettante per pulirvi la ferita.

LIBRI E FILM: LIBRI AL TE’

2S0B8101 copiaNon c’è un angolo di Sri Lanka che non sembri strappato da un bel libro illustrato o da uno di quei documentari dai quali non si staccherebbero mai gli occhi. Certamente le piantagioni del tè rappresentano una delle  “scenografie” più belle di questa realtà ed è in questo set che sono stati ambientati romanzi e meravigliose storie d’amore che mostrano uno spaccato di questo piccolo ma complesso mondo lontano dal nostro, come: “Amori e foglie di tè” (2009) di Vasugi Ganeshananthan.